Giornata disturbi alimentari, appello degli esperti al ministro: "Più strutture per i pazienti ossessionati dal cibo"

  • Data: 02 Giu 2017
  • Autore | Fonte: Repubblica

IL CIBO come ossessione. Caterina aveva 11 anni quando ha combattuto la guerra contro l'anoressia. Una lunga battaglia che ha affrontato, mentre le sue coetanee giocavano con le bambole o con i primi trucchi. E' stata ricoverata a Todi, nel centro riabilitativo pubblico di Palazzo Francisci. E dalla sua esperienza è nato un libro, "Inchiostro" (di Caterina Minni - Pensiero Scientifico editore). Un diario nel quale rivoca le sofferenze e le difficoltà di tanti altri adolescenti e adulti che soffrono di disturbi alimentari. Il 2 giugno è la Giornata dedicata a queste malattie, più conosciuti con i nomi propri di quelle più diffuse: anoressia, bulimia e 'binge eating disorder', ossia disturbo dell'alimentazione incontrollata.

I dati. Solo in Italia i pazienti che soffrono di queste patologie sono 2,3 milioni, ma secondo gli esperti potrebbero essere 3 milioni, perché molti non si sono mai curati. Nel 2016 il numero delle vittime per cause collegate ai disturbi alimentari sono state 3.075. Tra gli adolescenti anoressia e bulimia sono la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali.

L'appello. Una vera e propria epidemia, che coinvolge anche le famiglie, ma sono ancora poche le regioni che hanno strutture all'altezza per trattare queste malattie. E proprio per questo gli esperti lanciano un appello al ministro della Salute Beatrice Lorenzin per fare di più. "Attraverso la mobilitazione su Facebook, Twitter, Instagram, LinkedIn e l'attivismo specifico di ciascun Paese, il 2 giugno rappresenta l'occasione per far diventare i disturbi dell'alimentazione malattie sempre più curabili, coinvolgendo i responsabili delle politiche sanitarie di ogni Paese per una maggiore consapevolezza e responsabilità nei piani di programmazione sanitaria, istituzione di reti e sistemi di cura nazionali adeguati", spiega il professor Lorenzo Maria Donini, presidente della Sisdca (Società italiana per lo studio dei disturbi alimentari). "L'obiettivo - aggiunge Donini - è preparare sempre di più gli ospedali ad accogliere questi pazienti e avere un maggior numero di strutture specializzate che possano sostenere le famiglie nella riabilitazione. In Italia sono pochissime". Si unisce all'appello anche Laura Della Ragione, direttore del Centro pubblico di Palazzo Francisci, a Todi. "Si finisce in ospedale nei casi estremi - spiega  Della Ragione - Ma quando i pazienti escono le famiglie si ritrovano sole. Esistono solo 7 centri per la riabilitazione in Italia, troppo pochi. Dobbiamo rinforzare questa rete di servizi".

Disturbi alimentari, si abbassa sempre di più l'età dei pazienti

La storia. Bambini, ragazzi e adulti che non accettano il proprio corpo. Molte le giovani anoressiche che come Caterina si guardano allo specchio con spietatezza. Si vedono 'grasse', anche quando la loro magrezza eccessiva mette a rischio la loro vita. "Mi sono sentita lievitare, quasi stessi per scoppiare. E’ un periodo difficile per me, vedo il mio corpo trasformarsi. Diventare sproporzionato, esagerato - scrive Caterina Minni nel libro "Inchiostro" - .Chi sono? Cosa sono? Combatto".  La paura di crescere chiusa in un corpo che appare non adeguato, anche se è giovane e perfetto. Il timore del mondo, di non essere più amati incondizionatamente sono il filo conduttore del suo diario.  E così alla fine del suo diario si rivolge al padre: “Papà. Spero che tu mi voglia bene lo stesso, anche se non sono più piccola né malata”.

SISDCA

La SISDCA è una società scientifica no-profit a componente multidisciplinare: medici di differenti specializzazioni,  psicologi, dietisti, infermieri, tecnici della riabilitazione, educatori sanitari ed operatori della nutrizione.

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