La ricerca ha ampiamente documentato come i professionisti della salute, anche chi lavora nel campo dell’obesità e disturbi del comportamento alimentare, non sono immuni da atteggiamenti negativi verso l’obesità.
Questo potrebbe portare la persona con obesità a disinvestire nel progetto di miglioramento del proprio stile di vita a causa della vergogna e timore di subire comportamenti irrispettosi, evitando o ritardando visite mediche e sviluppando un atteggiamento di sfiducia verso il sistema sanitario.
Di seguito 8 strategie specifiche che possono aiutare i professionisti della salute a evitare le trappole dello stigma ponderale e migliorare (se necessario) i propri atteggiamenti verso la persona con obesità:
1. Riconoscere la complessa eziologia dell’obesità e i contributi della genetica, biologia, influenze socioculturali e comportamenti individuali.
2. Tenere presente che molte persone con obesità hanno cercato di perdere peso ripetutamente.
3. Considerare che il paziente potrebbe avere avuto precedenti esperienze negative col professionista della salute e quindi approcciarsi con sensibilità ed empatia.
4. Enfatizzare l’importanza di cambiamenti comportamentali e non focalizzarsi solo sul peso perduto come obiettivo.
5. Essere consapevoli della difficoltà a modificare lo stile di vita.
6. Riconoscere che modeste perdite di peso possono portare a significativi miglioramenti della salute.
7. Esplorare tutte le cause del problema presentato e non soffermarsi solo sul peso
8. Offrire indicazioni concrete e non limitarsi a dire “ lei ha bisogno di perdere peso”.
Sharon M. Fruh et al., Obesity Stigma and Bias, JNP, Volume 12, Issue 7, July/August 2016